domenica 27 settembre 2009

Le Français: histoire d'un combat

Gli ultimi avvenimenti mi hanno fatto perdere un po' il controllo della situazione, diciamo, col risultato che giovedì mattina avevo la prima verifica di francese (10% del voto finale) e non c'ero. Non c'ero! E neanche alla lezione della settimana prima perchè non trovavo l'aula. Che se ci fossi andata avrei saputo che c'era la verifica e non avrei saltato lezione per colpa del ciccio che voleva darmi scuse non richieste, ma l'avrei mandato al diavolo prima. Invece così doppia beffa! E adesso? Chissà, non so neanche cosa ha dato da studiare per giovedì. Non ho neanche il numero di qualcuno del corso! E questa prof antidiluviana non ha neanche l'email, ma si può? Quindi giovedì mi infilerò nel corso di soppiatto, e poi attaccherò bottone a qualcuno a caso durante la pausa. Non sarà facile perchè a questo corso mi sento sempre stupida visto che tirano fuori le minime eccezioni del dannato francese, ma tant'è. L'avrei dovuto drop, ecco cosa! Bene francofonia, il tuo odio nei miei confronti è ricambiato.

giovedì 24 settembre 2009

Che stress

la gente che fa tutto da sé: ti corteggia, ti prende, si spaventa (di non si sa cosa), impazzisce, vuole scusarsi e poi si mette a fare la merda di nuovo - senza che tu abbia chiesto niente.
Stiamo stabilendo un pattern quindi ditemi dove sbaglio.
Perchè finché chiedo esplicitamente un impegno è un conto, se ci siamo dati due baci e null'altro e questa è la reazione allora non capisco proprio.
Per spiegazioni più esplicite skype pipol!!!!!!Baci!!

giovedì 17 settembre 2009

Giornata di nullafacenza ma anche no

Ieri notte, dopo avere tentato di fare l'assistente photoshop a distanza per eveloide, credo di essermi addormentata che erano le 2. Stamattina, però, alle 7 in punto ero già sveglia e pimpante, ache se Charlotte aveva già occupato il bagno e quindi poi ho dovuto fare tutto di corsa, ma sono addirittura riuscita ad uscire di casa prima del solito. Nonostante mi becchi l'ora di punta e, visto che anche qui fanno la coda per il bus, mi tocchi prendere quello dopo, riesco lo stesso ad arrivare in orario e a farmi due chiacchiere per via con Erik il brasiliano. Ho un sacco di cose da fare oggi, e la cosa più superflua é, in effetti, andare a lezione (difficultés du français écrit, il corso dove non importa fare le domande alla prof, tanto lei va a leggere dalla grammatica). Ho infatti ricevuto una mail dal responsabile del festival PopMontréal (vedi link a destra) che chiede a me e ad altri due di fare un lavoretto all'ufficio oggi, specialmente se non ci scoccia biciclettare un po' in giro. Ovviamente avendo lezione la mattina ho scritto che potrei andare nel pomeriggio, caso vuole che non abbia trovato l'aula stamattina, proabilmente l'hanno cambiata ma io non avevo controllato. Ora sto dunque in aula computer ad aspettare che mi arrivi la risposta dopodiché mi precipiterò a casa (dove devo scrivere un CV e una lettera di presentazione, tra l'altro) o in biblioteca a fotocopiare la dispensa del corso sul romanzo italiano contemporaneo. Ah,no. Prima devo passare da un ufficio qualunque a chiedere un fantomatico timbro sul modulo per la richiesta della carta sconto studenti per bus e metro.

L'epopea della carte opus merita di essere raccontata. Suona un po' come "la ricerca del sacro graal" in effetti. La suddetta tessera (una sorta di oyster card locale - quella londinese, per intenderci) permette di spendere qualcosa come un quarto di quello che paga il resto del mondo per tutti i mezzi di trasporto, 30$ al mese per entrare e uscire dalla metro a mio piacimento. Ora invece ogni volta che faccio una fermata di metro o del bus pago 2 ,75$ . Facendo qualcosa come 14 tragitti settimanali, fate i vostri conti.
Per avere la suddetta tessera non basta però recarsi in una qualunque fermata della metro con una fototessera e la carta studenti come sarebbe logico, ma é stata ideata una macchina burocratica che nemmeno l'INPS , l'ERGO o l'università di Bristol per iscriversi ai corsi. Per fare la carta opus bisognava o andare ad un ufficio qui all'uni nei 3 giorni all'anno in cui la STM (Societé des Transports Montréalais) viene a fare le tessere per noi dell'UdeM (trattandosi di 60000 studenti capirete che si tratta di una missione impossibile a meno di non stare in coda tutta la giornata, ed erano già cominciati i corsi), oppure recarsi a un'apposito studio fotografico situato nella stazione del metro McGill, dove ovviamente vanno tutti gli studenti delle QUATTRO università e di tutte le scuole medie e superiori della città, e stare in fila sempre una giornata. Bisogna prima essere iscritti all'uni, chiaro, ed avere una prova di residenza qui (una bolletta di luce o telefono va bene). Dopodiché bisogna compilare un modulo di richiesta, online o sul posto, a cui si aggiunge un modulo chiamato "prova di frequentazione scolastica". Tale modulo viene fornito sul posto, al che uno si becca anche la beffa di avere fatto la domanda online e di andare lì solo per sentirsi dire "no, torni quando ha firmato questo modulo".
Trattasi appunto di un modulo su cui bisogna scrivere ulteriori dati sull'istituto di frequenza (già scritti sul modulo di richiesta) e farlo timbrare dall'istituto. Ora capite la beffa di andare in tali luoghi solo per prendere moduli da compilare quando ciò si poteva fare online come l'altro modulo? E soprattutto, perché online c'é solo uno dei due moduli necessari? Per qualche motivo preferisco pensare di non averlo trovato io perché sarebbe troppo assurdo. Ma soprattutto, perché se ho in mano una tessera magnetica dell'Université di Montréal con la mia foto e data di scadenza luglio 2010 hai bisogno di un timbro che posso andare a rubare da un ufficio? Ed ancora, perché non posso portare una fototessera già pronta che magari si snelliscono le code e i tempi di attesa? Perché non so se si é capito ma la foto te la fanno sul posto, come già per la carta dell'uni che però é stata una cosa velocissima. Troppi misteri, vado a farmi fare questo timbro prima di. Direi anche grazie alla vodafone che mi manda spam mentre aspetto una mail importante. Meno male che c'é il caro Jean-Daniel che stanotte mi scrive "non ci vediamo da troppo tempo quindi stasera vieni al party di filosofia". Cuore.

lunedì 7 settembre 2009

Difficultés du français (écrit ou oral, c'est pareil)

Aiuuuto! Settimana delirio e incomprensione linguistica, ho fatto la conoscenza del gruppo degli internazionali dell'udem ma cominciano a sorgere i primi problemi linguistici...
I francofoni (qui svizzeri e francesi) monopolizzano la conversazione, mi ci trovo molto bene singolarmente ma in gruppo finisco per tacere perchè non capisco troppo bene quello che dicono... ho anche forse capito che la regola d'oro a cui attenersi sarà non invaghirsi di tali individui ossia francofoni in generale perchè la situazione linguistica è di totale svantaggio, ovvero che in gruppo monopolizzano la conversazione e quindi noi poveri internazionali facciamo figure un po' barbine, del tipo oggi 10 persone che stanno in silenzio quando i francofoni non parlano tra di loro...c'è anche da dire che gli spagnoli tentano di imporre i loro ritmi di di vita sociale ma la gente è comunque tranquilla (non ho ancora visto feste particolarmente alcoliche o movimentate)e quindi non ci sono quei soggetti che aprono bocca solo per riempire il silenzio, o comunque gli unici che possono permettersi di farlo in qualunque momento sono solo i francofoni (mi ci sono messa anche io con discreto successo in momenti non di stanca).In più se usciamo tutto il tempo cosa abbiamo da raccontarci? E ovviamente quando uno è stanco non è così brillante, laddove la settimana scorsa invece me la sono cavata abbastanza bene...Il delirio linguistico continua con il fatto che sto facendo la spola tra gli exchange di mcgill e quelli del'udem, quindi parlo metà del tempo francese e metà del tempo inglese, il culmine ieri quando ho provato a riunire i due gruppi al barbecue che c'era sul Mont-Royal, col risultato che ok la giornata è stata carina ma io facevo switch continui tra le due lingue con risultati evidentemente diversi!
Detto ciò, facendo un rapido calcolo della gente che ho conosciuto direi che sono a una quarantina di conoscenze, tra cui i soggetti rilevanti sono i già citati Elise di Amsterdam e Mitch di Melbourne, proseguendo con Pedro e Rosana di Castellon, Romain di Poitier, Bastian francese ma non mi ricordo di dove, Jean-Daniel lo svizzero che ha cugini a Roma e mi fa un sacco di domande sulla società italiana, David tedesco di Mainz, Maria la veneta che però è un po' persa e sta settimana non siamo mai riuscite a beccarci.
Con Bastian sembrava in corso un vago flirtaggio che vista la situazione linguistica mi toglierò dalla testa perchè appunto la brillantezza ha un limite espressivo e in più sotto pressione non funziona troppo. Poi questo è già in un trio francofono che può farsi gli affari propri quindi svantaggio totale.
Il succo di questa settimana comunque è che come al solito nelle situazioni international i gruppi sono grandi ed è naturale che non si stia troppo a selezionare, però in situazioni di stanchezza è più difficile fingere interesse per i blateramenti di chicchessia :D
Comunque un sacco di conoscenze nuove e interessanti, vediamo a cosa portano!
Ho anche cominciato 3 dei 4 corsi a cui sono iscritta, due ("Il romanzo italiano contemporaneo" e "Difficultés du français écrit") sembrano interessanti e più o meno fattibili, uno invece (Langues juridique et administrative) l'ho già messo alla voce "possibile drop out". Sull'uni ci sarebbero un sacco di cose da dire quindi rimando alla prossima...au revoir pipol! tanti baci!